Era l’anno 2016 quando cominciai a sentire le mie gambe insolitamente pesanti e una stanchezza ingiustificata atteso che la mia professione, non richiedeva il ricorso a mezzi di locomozione, né a lunghe deambulazioni, quanto piuttosto a una costante sedentarietà.
Anche il mio medico di base non prestò particolare attenzione ai fenomeni che gli andavo descrivendo e si limitò a prescrivermi un farmaco da banco portatore di tre principi attivi tutti volti al migliore benessere dell’assuntore.
Sarà stato l’effetto “placebo” di questo farmaco, fatto sta che, condizionato dal parere del medico, ebbe l’effetto di rassicurarmi e, purtroppo di farmi perdere tempo utile per la più sollecita cura del mio reale malessere.
E’ accaduto, poi, che circa tre anni fa venni invitato ad una festa privata cui parteciparono circa venti persone e, tra questi un medico che vedendomi camminare, disse a mia moglie di portarmi al più presto da un neurologo, senza chiarire le sue motivazioni.
Non feci caso, per questo, nemmeno a questa esortazione e, senza ricorrere a un qualche rimedio sanitario, continuai la mia vita di sempre, mentre mia moglie, invece, fissò un appuntamento dal neurologo come ci era stato consigliato per avere il suo parere.
Il neurologo mi prescrisse una scintigrafia all’esito della quale pose in rilievo e senza alcun dubbio la presenza di una patologia ascrivibile al “morbo di Parkinson”.
Venni accolto al Centro per il Parkinson presso la Fondazione “Don Gnocchi Onlus e iniziai la terapia farmacologica in uno con fisioterapie adatte, iniziando così un percorso che mi procurò un maggiore benessere nella deambulazione e nell’assetto comportamentale.
Con la consapevolezza del mio nuovo stato e del mio futuro, decisi di intraprendere con la dovuta attenzione il percorso sanitario che mi sarebbe stato prescritto.
Preso dalla ferrea volontà di combattere in tutti i modi questa patologia, ho aderito anche all’Associazione per il Parkinson Lombardia Onlus – AMP – che “assiste i pazienti e i loro familiari per migliorare l’approccio alla malattia e alla qualità della vita nelle attività quotidiane”.
In particolare l’Associazione organizza attività gratuite di “terapie complementari alle terapie farmacologiche condotte da istruttori qualificati” nelle diverse terapie interessanti la patologia del Parkinson quali l’attività fisica adattata (AFA), il tono e la sperimentazione vocale, la QI,Gong. Pilates e altro ancora.
Al di la dei benefici ricevuti dalle prescrizioni mediche, questa esperienza presso l’Associazione, mi ha arricchito umanamente, dandomi la possibilità di confrontarmi con altre persone, affette dalla stessa patologia, ricevendo così nuovi stimoli.