Ambrogio, oggi 72enne, diplomato in Ragioneria, studente lavoratore, con frequenza ad Economia e Commercio alla Cattolica e Scienze Politiche alla Statale di Milano è felicemente sposato, e padre di tre figli.
La sua esperienza si identifica con una lunga carriera nel settore del credito, maturato in oltre 50 anni di attività presso primarie Banche italiane, prima come funzionario poi come Consulente Finanziario per la gestione di patrimoni personali e/o familiari.
… … … , quando hai scoperto la malattia?
Scoperto – direi – per caso, anche se alcuni sintomi erano presenti da oltre 20 anni. Da anni, infatti, erano presenti disturbi comportamentali, come disturbi del sonno in fase REM, lieve OSAS (apnee ostruttive), con presenza di comportamenti innaturali, come agitarsi nel letto, soliloqui, disturbando con questi miei comportamenti mia moglie, tanto che decidemmo di dormire in camere separate.
Circa tre anni fa, in modo casuale, ho incontrato un medico, amico di famiglia, che – dopo avermi osservato con discrezione – notò il tremore alla mia mamo sinistra e mi consigliò una visita dal neurologo.
Il responso dello specialista non ammise dubbi: è la Malattia di Parkinson.
Lo sconcerto fu grande e ben presto mi resi conto che questa patologia interessa non solo il singolo, ma l’intera sua famiglia.
Quale è stata l’evoluzione della malattia?
Dopo la diagnosi, la curiosità di arricchire le mie conoscenze su questa “curiosa” malattia, mi portò a saperne di più. Ho quindi scoperto che alcuni chiari sintoni erano a me presenti, ma nessun medito era riuscito a diagnosticarlo.
E il tuo rapporto col “compagno P” ... ?
Per me personalmente ed anche per la mia famiglia l’accettazione della malattia è stata “passiva” non conoscendo bene le caratteristiche della malattia e non sapendo come reagire. Ora convivo con questa patologia, che ho modo di conoscere meglio frequentando APM, in un ambiente familiare, dove mi trovo molto bene in compagnia di persone con i miei stessi problemi e con cui condivido il Compagno P.