Casa, dolce casa, vale anche per i parkinsoniani?
I malati di Parkinson, oltre ai problemi specifici della malattia, devono scontare le limitazioni ed i rischi dovuti all’ambiente fisico in cui vivono.
La maggior parte delle abitazioni corrispondono a modelli abitativi che non tengono conto delle esigenze di coloro che hanno criticità dei movimenti, dei soggetti deboli e in generale degli anziani.
E’ un problema destinato ad aggravarsi che investe una quota crescente della popolazione, in conseguenza dell’aumento della durata media della vita e della incidenza della popolazione anziana. La criticità è acuita dalla espansione dei nuclei familiari composto da una sola persona.
Le difficoltà spesso cominciano dalle barriere architettoniche presenti all’ingresso degli edifici dove gradini e scale interrompono la planarità del percorso. I collegamenti verticali con ascensore, ammesso che siano raggiungibili dall’ingresso senza barriere, spesso non dispongono di dimensioni delle cabine e di sistemi di apertura adeguati per l’accesso delle carrozzine.
La distribuzione interna degli alloggi di tipo tradizionale non prevede solitamente soluzioni in grado di consentire a un malato di P di svolgere attività pratiche in autonomia e sicurezza, ma
è possibile adattare l’ambiente spesso con interventi semplici.
Come posso aumentare sicurezza e comfort in bagno?
Il bagno presenta notevoli rischi dal punto di vista della sicurezza. Ciò deriva principalmente dalla facilità con cui è possibile scivolare su superfici bagnate quali il piano della doccia o della vasca oppure sul pavimento umido. Inoltre, le ridotte dimensioni del locale e la presenza di numerosi accessori, che contribuiscono a ridurre lo spazio disponibile, amplificano gli effetti negativi in caso di caduta.
Chi ne ha la possibilità, può assicurare maggiore sicurezza e comfort attraverso opere di adeguamento distributivo e impiantistico, in linea con le norme italiane ed europee.
Le prescrizioni principali riguardano:
- pavimentazione antiscivolo,
- doccia a raso pavimento, senza la soglia, attrezzata con un seggiolino, possibilmente ribaltabile, maniglione orizzontale continuo,
- lavabo, installato a 80 centimetri di altezza, libero nella parte sottostante per permettere l’accesso di una carrozzina, possibilmente basculante,
- specchio ad inclinazione regolabile,
- tazza wc e bidet, con altezza di 50 centimetri, con uno spazio libero retrostante di circa 75-80 centimetri e attrezzaggio con un maniglione a muro, montato verticalmente a circa 40 centimetri dal vaso o dal bidet.
E’ consigliabile in ogni caso adottare le seguenti misure minime:
- supporto a forma di ciambella per rialzare la tazza wc a 50 cm,
- tappetino antiscivolo in doccia ed eliminazione di altri tappetini esterni che possono generare inciampo,
- maniglione in doccia o vasca per sostenersi,
- doccino con sistema di apertura/chiusura dell’acqua collegato al tubo flessibile della doccia e sgabello per potersi lavare da seduti
Come posso aumentare sicurezza e comfort in cucina?
Occorre evitare al malato di P di compiere movimenti inutili o pericolosi nella preparazione e nel consumo dei pasti, a causa della difficoltà motoria, l’equilibrio precario e la minore capacità nel coordinare il movimento delle mani.
I provvedimenti specifici dipendono dalle caratteristiche dell’alloggio. Ma in generale occorre applicare criteri di razionalità nella distribuzione delle apparecchiature, degli alimenti, della biancheria, adottando accorgimenti quali l’uso di armadietti con ante scorrevoli, cassetti con blocchi che ne impediscano la totale fuoriuscita, evitando mobili con spigoli vivi.
E’ consigliabile l’uso di ausili per l’alimentazione quali:
- bicchieri antiribaltamento,
- piatti con bordi alti,
- tovaglia plastificata antiscivolo,
- posate sagomate ergonomiche,
- pentole modificate per la presa e lo spostamento,
- apribottiglie per svitare tappi senza fatica.