Buongiorno Riccardo, parlami di te,della malattia dei tuoi interessi
HO APPENA COMPIUTO 60 ANNI (15 DEI QUALI COL PARKINSON), UNA SPLENDIDA FAMIGLIA COMPOSTA DA MIA MOGLIE E DA DUE FIGLIE DI 23 E 20 ANNI, CHE SVOLGONO CON AMORE E DEDIZIONE IL DIFFICILE"MESTIERE" DE CAREGIVER. DA 4 ANNI HO SMESSO DI LAVORARE E SVOLGO ATTIVITA' DI CONSULENZA GRATUITA PER ONLUS SPECIE NELL'AREA DEL PARKINSON.
IN PARTICOLARE SONO AUTORE DI VADEMECUM E WEBINAR SU ASPETTI OPERATIVI LEGATI ALLA MALATTIA, QUALI PREVIDENZA, LAVORO, PATENTE SPECIALE DI GUIDA. IN PARTICOLARE COLLABORO CON FRESCO PARKINSON INSTITUTE E CON AIGP
Conoscendoti sono rimasta colpita da due aspetti della tua personalità: la creativita' (sfociata nello scrivere libri e testi di canzoni) e l'essere diventato uno dei primi Istruttori Nazionali di Nordic walking. Che ruolo hanno avuto queste tue caratteristiche personali nell'affrontare e vivere la malattia?
L'AVER CONTRATTO LA MALATTIA IN COSI' GIOVANE ETA' E IL PREMATURO ABBANDONO DEl MONDO LAVORATIVO, HANNO, GRAZIE AL CIELO, APERTO LA STRADA A PERCORSI PRIMA MAI IMMAGINABILI. TUTTI MI RICONOSCONO IMPEGNO FORZA , CORAGGIO, CONTINUI SFORZI A RIMANERE ATTIVO, ASPETTO FONDAMENTALE NELLA NOSTRA MALATTIA.
LO SCRIVERE E' STATO PRIMA DI TUTTO UN MODO DI RIFLETTERE E COMUNICARE IN MANIERA PIU' EFFICACE DI QUANTO LE PAROLE E LE SITUAZIONI CONTINGENTI MI PERMETTESSERO DI FARE. IL MIO "FUOCO SACRO" DI SCRIVERE E' NATO PERALRO SOLO NEGLI ULTIMI 3 ANNI, GRAZIE ALLA SPINTA DELLE MIE DUE FIGLIE ED IL CASUALE INCONTRO CON LO SCRITTORE ALESSANDRO D'AVENIA. COSI' SONO NATI I MIEI DUE LIBRI "PAPA',PERCHE' NON SCRIVI UN LIBRO?"E"LEAVING TRACES..." E LA SCRITTURA DEI TESTI DI CANZONI ORIGINALI COMPOSTE DAL MIO MIGLIORE AMICO. UN MODO DI RACCONTARMI, FORNENDO, SPERO, UTILI SPUNTI DI RIFLESSIONE, IN QUANTO SIA I LIBRI CHE LE 12 CANZONI COMPOSTE FINORA, TRATTANO , VOLENTI O NOLENTI, LA MALATTIA.
LASCIANO "TRACCE " INDELEBILI , MEMORIE DI NOI STESSI, DI UNA VITA "MEMORABILE", QUELLA CHE NON ANDRA' MAI PERDUTA". ANCHE PERCHE' LEGGERE E SCRIVERE (SPECIE N SITUAZIONI DI DISAGIO) SONO SINONIMI DI CURIOSITA' , APERTURA AD AMPLIARE I PROPRI ORIZZONTI E NON CHIUDERSI IN SE' (COSA CHE ACCADE SPESSO CON IL PARKINSON).
Quanto queste esperienze ti sono state utili?
MOLTISSIMO, ANCHE SE NON E' SUFFICIENTE ESSERE FORTI, CORAGGIOSI, POSITIVI. CI VUOLE ANCHE DISCIPLINA MENTALE E FISICA , CONTINUO ESERCIZIO, L'AMORE DI CHI CI STA VICINO E.. TANTE MEDICINE. PER ME E FONDAMENTALE RESTITUIRE L'AIUTO E L'AMORE RICEVUTO: PER QUESTO COLLABORO CON ONLUS E, RECENTEMENTE, SONO DIVENTATO ISTRUTTORE NAZIONALE DI NORDIC WALKING
Raccontami l’iter di questo obiettivo raggiunto
PRATICO NORDIC WALKING DA 4 ANNI. SI TRATTA DI UNA DISCIPLINA SPORTIVA AEROBICA, RICONOSCIUTA DAL CONI, CHE SI PRATICA ALL'ARIA APERTA , CHE PORTA NUMEROSI BENEFICI A LIVELLO CARDIO RESPIRATORIO , METABOLICO, RESPIRATORIO ED MOTORIO. CONSISTE IN UNA CAMMINATA NATURALE A CUI SI UNISCONO 2 BASTONCINI CHE PERMETTONO DI UTILIZZARE IN MODO ATTIVO ANCHE GLI ARTI SUPERIORI. NEL PARKINSON E' PARTICOLARMENTE EFFICACE PER MIGLIORARARI PARAMETRI DEL CAMMINO , MIGLIORANDO POSTURA, EQUILIBRIO ED ALLUNGANDO I PASSI. INFINE E' UTILE PER MIGLIORARE IL BENEFICIO PSICHICO, SOCIALE ED AGGREGATIVO , NONCHE' LA PRATICA ALL'ARIA APERTA.
MI SONO APPASSIONATO SUBITO A QUESTA ATTIVITA', ROMPENDO IL TABU' DELL'EVITARE LA FREQUENTAZIONE DI ALTRI PARKINSONIANI E DIMOSTRANDO BUONE CAPACITA' SPORTIVE, DI EMPATIA E CAPACITA' DI SUPPORTO DI ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO DI PARKINSONIANI CHE FREQUENTAVO, COSI' QUANDO LA MIA MAESTRA DI NORDIC, MICHELA, L'ANNO SCORSO HA PROPOSTO A ME E AD ALTRI DUE AMICI, DI DIVENTARE I PRIMI ISTRUTTORI A LIVELLO NAZIOANALE PARKINSONIANI ED PER PARKINSONIANI, LA REAZIONE E' STATA DUPLICE. DA UNA PARTE LO STUPORE (PERCHE' PROPRIO IO") E DALL'ALTRA L'ONORE (ED ONERE).
Come e' stato il percorso per diventare istruttori?
CI SIAMO GETTATI (CON QUALCHE PERPLESSITA' INIZIALE) IN QUESTA NUOVA AVVENTURA CON UN DURO ALLENAMENTO PER ESSERE AMMESSI AL CORSO PER ISTRUTTORI NAZIONALI DI PRIMO LIVELLO, GUIDATI E SUPPORTATI SPLENDIDAMENTE DALLA NOSTRA MAESTRA, CHE DA ANNI FORTEMENTE TENEVA ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO. UNA VOLTA AMMESSO ABBIAMO DOVUTO AFFRONTARE UNA DUPLICE NUOVA SFIDA.
DUE WEEKEND IN TRASFERTA A TRENTO (CHI HA LA MALATTIA PUO'BEN IMMAGINARE L'IMPATTO FISICO E MENTALE E LE RELATIVE DIFFICOLTA') E IL TEST FINALE (E' PROPRIO VERO CHE GLI ESAMI NON FINISCONO MAI). CON ENTUSIASMO, RECIPROCO SUPPORTO DI TUTTI I PARTECIPANTI AL CORSO (NON SOLO NOI TRE PARKINSONIANI), SFOCIATO IN AMICIZIA, RISPETTO E QUASI IN "COMPLICITA'". LA MALATTIA LASCIA CERTE COMPETENZE A NOI TRE ISTRUTTORI: CARATTERISTICHE TECNICHE, EMPATICHE, MOTIVAZIONALI ED EMOTIVE PER PROPORRE IL NORDIC WALKING ED ESSERE UNO STIMOLO (ED UNA GUIDA)A QUANTI SI ARRENDONO ALLA MALATTIA.
:L'ESITO DELLE 4 GIORNATE LE LASCIO ALLE PAROLE DEL MASTER TRAINER CHE CI HA COSI' BENE GUIDATO E GIUDICATO
"Doveva essere un corso speciale ed ero molto preoccupato. Quando siete entrati nell'aula siete stati accolto con delle provocazioni forti, spiazzanti, ma ho visto quasi subito accendersi una luce nei vostri occhi ed era la luce della curiosità. Mi sono detto "questi sono tosti. Sono tutti speciali, sarà veramente un corso speciale". Avete accettato di giocare la partita in un campo che non era quello di casa, con regole che continuavano a cambiare, con un traguardo che si spostava continuamente. Quando ho visto che prima delle prove d'esame avete chiesto un momento tutto vostro per unirvi in un unico abbraccio, mi sono detto "hanno vinto la partita".
PICCOLA MA REALE DIMOSTRAZIONE DI COME POTER AFFRONTARE I LIMITI IMPOSTI DALLA MALATTIA E TENTARE DI ESSERE UTILI ANCHE AD ALTRI " COMPAGNI DI SVENTURA".