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Parkinson e dolore cronico

Parkinson e dolore

 

Il dolore è un’esperienza di cui soffre la maggior parte delle persone con malattia di Parkinson e la King’s Parkinson Disease Pain Scale, riporta che tra i dolori più frequenti della patologia vi è appunto il dolore cronico “total body”.

La sensazione dolorosa che affligge la persona con Parkinson è collegata ad un’errata processazione degli input nocicettivi all’interno del sistema nervoso centrale conseguenti alla patologia stessa, inoltre il deficit di dopamina sembrerebbe comportare un abbassamento  della soglia di tolleranza del dolore.

Alcuni studi hanno dimostrato che il dolore cronico maggiormente rilevante è quello di origine muscoloscheletrica, causata da rigidità e difficoltà nei passaggi posturali: spalla congelata, lombalgia, dolore da distonie, ne sono un esempio.

La sedentarietà e l’immobilità acutizza i disturbi cronici , limitando ulteriormente il movimento e la sensazione di autoefficacia. Il senso di disagio e ansia rende i pazienti ancora più vulnerabili e fragili ad affrontare le sfide quotidiane che impone la malattia.

Il dolore cronico è un’esperienza sensoriale ed emotiva complessa, che varia tra le persone a seconda del contesto socio-famigliare e dallo stato psicologico della persona. I fattori cognitivi ed emotivi esercitano una sorprendente influenza sulle relazioni che connettono le regioni cerebrali le quali hanno il controllo della percezione del dolore, l’attenzione o l’aspettativa e gli stati emotivi

Quale approccio offre APM Parkinson per affrontare meglio il dolore cronico?

Propone un APPROCCIO BIOPSICOSOCIALE :la persona viene educata a prevenire il dolore o abbassare la sensazione algica, attraverso la consapevolezza dei meccanismi di autoregolazione, protagonista del proprio processo di benessere, attraverso la relazione, l’esercizio fisico,  la famiglia e il gruppo di appartenenza.

 

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