È ormai riconosciuto scientificamente da numerosi neurologi, psichiatri e ricercatori, che il gioco degli scacchi porta molteplici benefici per la salute della mente. E il crescente interesse è diventato così forte che si è tenuto addirittura un convegno per parlare e discutere sull’argomento.
Carlo Alberto Cavazzoni, Maestro di Scacchi, afferma che giocando a scacchi si mettono in moto diversi processi mentali come l’attenzione, la sintesi, il pensiero logico, l’astrazione e la memoria, che si possono considerare a tutti gli effetti una fisioterapia della mente. Proprio per questo motivo sono consigliati per le malattie neurodegenerative come la Malattia di Parkinson, essendo poi una terapia non farmacologica e totalmente gratuita.
Per chi non ha mai giocato, all’inizio imparare le regole può essere un po’ difficile, ma è indubbio che questo gioco, una volta imparato, appassioni così tanto che diventa difficile smettere. A ciò si aggiunge anche il fatto che le partite si possono interrompere e riprendere in qualsiasi momento, senza per questo perdere il punto a cui ci si era fermati.
Per i più tecnologici, ormai in rete si trovano decine di programmi per giocare contro il computer a livelli di difficoltà crescenti, ma è sicuramente più divertente giocare con qualcuno. Ovviamente giocare di persona sarebbe la cosa migliore, su una bella scacchiera con pezzi grossi per il piacere anche di muoverli e toccarli.
Chiedete quindi ai vostri nipoti, famigliari o amici di insegnarvi a giocare, oppure perché no, venite in sede APM. E come in ogni sfida, non importa chi vince, ma divertirsi! E in questo caso, la mente ringrazia!