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Come Cassius Clay: sfidiamo il Parkinson con la boxe!

Marco ha il Parkinson da 15 anni ma adesso ha una nuova speranza. La speranza passa attraverso il ring, anzi non proprio un ring, ma una palestra a Firenze dove si allena con guantoni, sacchi e cazzotti. Gli allenamenti del pugilato per contrastare i sintomi del Parkinson. È la strategia innovativa messa in campo dall’associazione «Un gancio al Parkinson» per limitare i danni di una malattia degenerativa.

ll risultato? La malattia rallenta.

L’associazione opera all’interno del Training Lab di Firenze, primo centro medico dove si pratica la boxe contro il Parkinson (esercizi di riscaldamento, colpi al sacco, salti con la corda, etc.) e dove attualmente sono seguiti gratuitamente, due volte a settimana, 25 pazienti (17 uomini e 8 donne) di età compresa tra i 50 ed i 75 anni. Tra loro c’è anche Mario, malato da cinque anni: «Il pugilato mi aiuta sia a livello fisico che psicologico, noto miglioramenti costanti nel tempo quando vengo qui mi sfogo e sono felice, mi sento più libero e più fluido. Prima non guardavo neppure gli incontri di pugilato alla tv, adesso pratico boxe due volte a settimana».

foto pugilato 1

 

Proprio dal mondo del pugilato arriva oggi un prezioso aiuto, utile per rallentare il corso della malattia.
«La boxe – afferma il dottor Maurizio Bertoni, presidente dell’associazione e direttore del centro Training Lab - oltre a essere uno degli sport più antichi al mondo, è anche uno dei più completi perché sviluppa coordinazione dei movimenti, equilibrio, riflessi ed elasticità dei muscoli. Allenare queste qualità, che si perdono in occasione di patologie neurodegenerative, come appunto il Parkinson, migliora sensibilmente la qualità di vita dei pazienti, anche in fase avanzata della malattia». I pugili affetti da Parkinson fanno esercizi che coniugano la fisicità alla psicologia. Guardano ad esempio televisore con numeri e colori.
Quando c’è un numero pari devono fare un passo avanti e quando c’è un numero dispari un passio indietro. Se c’è il colore rosso devono fare un gancio sinistro e se c’è il colore blu devono invece usare il braccio destro per colpire.

Entro il mese di febbraio l’associazione pubblicherà il primo studio scientifico che analizzerà i benefici dati dalla boxe ai fini del rallentamento dei sintomi del Parkinson. «Negli Stati Uniti, dove per la prima volta si è messo in pratica questo tipo di allenamento per i malati di Parkinson, è già stato pubblicato uno studio, basato su 6 pazienti - afferma Bertoni - . Noi lo baseremo sui nostri 25 pazienti, grazie al contributo del nostro comitato scientifico, che è composto da medici esperti del settore, sia italiani che statunitensi».

Ma i primi effetti positivi sono già ben visibili. Secondo l’associazione, dopo i primi tre mesi di allenamento i pazienti mostrano un buon miglioramento dell’equilibrio, della postura e della coordinazione, riuscendo a muoversi e camminare in modo migliore e a mantenere questi progressi nel medio-lungo periodo.

[ fonte Il Corriere della Sera ]

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