La storia di Franco

 

testimonianze francoFranco, celibe, persona di temperamento taciturno, apprezzato tecnico commerciale presso una società di apparecchiature elettriche, amante della buona lettura, si è trovato improvvisamente affiancato dal “compagno P”. Il padre, anche lui affetto della stessa malattia, ha sofferto per un decennio, prima della sua morte avvenuta a 73 anni.

La sorella, Maria Antonietta, (felicemente sposata, con figlio) si dedica a Franco, lo cura amorevolmente, è divenuta la sua ombra, sempre al suo fianco in modo discreto ed efficace, un vero caregiver.

 

... ... ... , quando hai scoperto la malattia?

Sono sempre stato appassionato di montagna e un giorno, di parecchi anni fa, al ritorno da una escursione un amico del nostro gruppo mi fece notare il tremore al mio braccio sinistro. Un tempestivo controllo neurologico diagnosticò, senza dubbi, MdP. Anche mio padre soffrì della stessa malattia. Il mio è quindi un caso di familiarità.

 

Quale è stata l’evoluzione della malattia?

Nel 1995 la diagnosi e, per cinque anni, ho mantenuto inalterate le mie abitudini, compresa l’attività lavorativa. Dal 2000 ad oggi i problemi si sono evidenziati, senza lasciarmi tregua: discinesie, prolungati blocchi, scialorrea diurna (ipersalivazione), disartrie, cadute, ... ... quanto basta per non essere completamente autosufficiente. In un primo tempo mi è stato aumentato il dosaggio dei farmaci, poi si e ricorsi alla DBS (Deep Brain Stimulation), senza successo nel mio caso per non essere riuscito a portare a termine l’intervento. Oggi porto la pompa con infusione continua di apomorfina. Proseguo nella terapia farmacologica ed aggiungo fisioterapia, Biodanza e liedtherapy attività che mi aiutano molto a mantenere alto il morale.

 

E il tuo rapporto col “compagno P” ... ?

Ho un rapporto altalenante con momenti di rifiuto, cui si alternano periodi in cui mi sento di lottare per contrastare la malattia.

 

In tutto ciò ho il valido e prezioso aiuto di mia sorella.