La malattia

Hitler aveva il Parkinson

La cattiveria del Führer e la sua sconfitta solo dovute alla malattia?

Nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori statunitensi svela come Hitler fosse affetto dal Parkinson: è questa la vera causa della sua sconfitta?
 
20 AGOSTO 2017 EMANUELA LONGO
 
E se la disfatta di Adolf Hitler fosse da attribuire ad una malattia neurologica di cui il Führer era affetto? E' questo il risultato al quale sarebbe giunto un nuovo clamoroso studio condotto da un gruppo di neurologi dell'Università di Pittsburgh e destinato a riscrivere le pagine di storia. Secondo quanto rivela il Daily Mail, la ricerca condotta da un gruppo di studiosi americani riguarda nello specifico il morbo di Parkinson, malattia neurologica che si sarebbe rivelata decisiva nella sconfitta di Hitler e della Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale. Il disturbo avrebbe influenzato in modo così determinante le capacità neurologiche del dittatore, al punto da averne compromesso anche le capacità decisionali, a partire dalla drammatica "soluzione finale" a cui andarono incontro gli Ebrei. Il controverso studio ha trovato spazio sulla rivista World Neurosurgery e apre a nuovi spunti di riflessione sulle presunte conseguenze che la malattia avrebbe avuto sulla storia intera dell'umanità.

 

LE INFLUENZE DEL MORBO DI PARKINSON SULLA STORIA

L'autore dello studio, Raghav Gupta, ha sottolineato come per anni ci si sia domandati se realmente Adolf Hitler fosse stato affetto dal morbo di Parkinson. Conclusione alla quale si era giunti osservando i filmati storici del periodo che va dal 1933 al 1945 e che mostravano un "progressivo deterioramento delle sue capacità motorie", chiaro sintomo del "degenerare della malattia". I segnali del morbo manifestati da chi ne è affetto sono evidenti: tremore delle mani in primis, ma anche movimenti lenti, schiena ricurva, sguardo assente, così come disordini cognitivi e apatia generale. Prima di morire, anche Hitler avrebbe manifestato questi segnali importanti. Ma quali sarebbero stati gli effetti della malattia sulle decisioni prese dal Führer e che hanno segnato la storia mondiale? Secondo gli studiosi, la sua condizione psico-fisica avrebbe indotto Hitler ad attaccare prematuramente la Russia nel 1941. La stessa motivazione era stata segnalata anche da un precedente studio sull'argomento e che aveva sempre attribuito al Parkinson la decisione presa dal dittatore austriaco naturalizzato tedesco. Tra le altre sue scelte sbagliate anche quella di prolungare l’assedio a Stalingrado nel '42 e l'incapacità a difendere la Normandia due anni dopo.

 

I LIMITI DELLA RICERCA

Colpa del Parkinson anche il suo comportamento e temperamento incentrato sulla crudeltà e decisamente spietato, come hanno dimostrato i fatti. Eppure, se tutti gli elementi raccolti dagli studiosi avrebbero appurato un legame tra le azioni del dittatore e la malattia di cui sarebbe stato affetto, la stessa ricerca evidenzierebbe anche dei limiti. A quanto pare, infatti, anche prima del 1933, anno in cui si ipotizza abbia contratto il morbo, Adolf Hitler avrebbe manifestato un temperamento distruttivo. Questo, dunque, lascerebbe a desiderare i risultati e le ipotesi dello studio condotto dal team statunitense. Secondo un altro esperto, il dottor John Murphy, Hitler avrebbe sì contratto il Parkinson ma in precedenza, ovvero dopo essere stato colpito dall'encefalite di Von Economo nel 1918. Le date, dunque, potrebbero coincidere con i sintomi riscontrati nel Führer ma i risultati della controversa ricerca restano ugualmente discutibili, alla luce delle pagine di storia che le azioni di Hitler hanno segnato.

[ da ilsussidiario.net ]

 

La bufala su Adolf Hitler che offende le persone malate

Da anni su Adolf Hitler circolano notizie false sulla sua presunta condizione fisica come nodo cruciale della sua follia.

Adolf Hitler aveva il morbo di Parkinson? Una notizia che negli ultimi giorni è tornata alla ribalta, e che ha riportato alla luce molte polemiche già scoppiate qualche anno fa. La teoria secondo la quale la follia di Adolf Hitler fosse da imputare al morbo di Parkinson, è una nuova bufala da web, perché già ampiamente confutata negli anni passati. Rappresenta però qualcosa che fa male a chi vive questa difficile condizione, e si vede accostare a un potenziale pericolo per la società. La notizia era stata messa in circolazione già molti anni fa. In un articolo del 2015, pubblicato da Panorama il 23 luglio, si dichiarava che la teoria sul morbo di Parkinson di Adolf Hitler era stata screditata. Secondo la redazione dell'epoca, e molti addetti ai lavori di oggi, questo accostamento tra follia omicida e malattia offende gravemente i malati. Negli articoli che stanno circolando sul web in merito ad uno studio sulla presunta malattia di Hitler, vengono fornite delle spiegazioni che non rispecchiano affatto il decorso del morbo di Parkinson. A tal proposito, l'associazione Parkinson Italia ha già più volte denunciato pubblicamente il modo di fare di alcuni giornalisti, che pur di ottenere visibilità, speculano gravemente sulla malattia, la quale non ha niente in comune con i comportamenti maniacali e folli del fuhrer.

 

Adolf Hitler e lo studio

Su Adolf Hitler vi sarebbe uno studio, il quale sostiene che il morbo di Parkinson di cui egli avrebbe sofferto, era alla base di alcune scelte errate e completamente rovinose per lui e la nazione. Sarebbero state azioni dettate da comportamenti irrazionali o autolesionisti, a causa di un cervello gravemente affetto dalla progressione della malattia. Dunque tale dichiarazione affermerebbe che, chi soffre del morbo di Parkinson, specialmente ad uno stadio piuttosto avanzato, potrebbe essere protagonista di comportamenti dannosi per sé stesso o violenti nei confronti di altre persone. Insomma, chi è malato del morbo sarebbe pericoloso. Questo ha scatenato un putiferio tra le associazioni che curano e sostengono i malati di questa e altre patologie degenerative .

 

Adolf Hitler non era malato

L'associazione Parkinson Italia, ma anche altre associazioni dello stesso tipo, da molti anni stanno affrontando quello che loro definiscono uno sciacallaggio mediatico. Nonostante sia stato dimostrato che la tesi sulla malattia di Adolf Hitler sia priva di fondamento, ancora oggi continuano ad uscire articoli sul morbo di Parkinson del fuhrer. Alcuni anche qualche giorno fa. La dichiarazione che il morbo di Parkinson spiegherebbe anche la sua brutalità e la totale assenza di compassione, è pesantemente criticata e osteggiata. La malattia in questione, pur gravemente lesiva per il cervello oltre che per il fisico delle persone affette, non prevede affatto che il soggetto diventi brutale e cinico.

[ fonte ]

Parkinsoniani famosi del passato

 

La malattia di Parkinson colpisce senza distinzione di sesso (non vi è significativa differenza nella prevalenza tra uomini e donne), livello sociale o professione.

In alcuni manuali di medicina indiana (circa 1000 anni prima di Cristo) la malattia veniva descritta con molta precisione e per curarla si consiglia un consumo abbondante di fagioli e fave, che sono legumi ricchi di levodopa, proprio la sostanza che manca nel cervello dei Parkinsoniani.

Una delle prime descrizioni della malattia si deve alla penna di Leonardo da Vinci. Sono stati colpiti dalla malattia anche artisti, sportivi, leader politici.
In questa pagina una carrellata, non esaustiva, di personaggi di ogni tempo.

 

Stestimonianze brinergey Brin (1973) è cofondatore - insieme a Larry Page - del motore di ricerca Google, si laurea a pieni voti in Matematica e Scienze informatiche presso l'Università del Maryland. Brin ha riscontrato in se stesso una mutazione del gene LRRK2 (Parkinsonismo familiare di tipo 8) ereditato probabilmente dalla madre che soffriva di Parkinson. Oggi è tra gli uomini più ricchi al mondo ed ha dimostrato un grande impegno a favore della ricerca per la MdP. Sta tentando di organizzare una community di 10000 persone affette dal Parkinson, chiedendo ad esse di partecipare ad un programma di analisi per tentare di capire qualcosa di più su questa patologia.

 

testimonianze brinCassius Marcellus Clay (1942 - 2016) pugile di professione nella categoria dei pesi massimi, ha disputato 61 incontri, di cui 56 vinti. Campione del mondo nel 1964-67, 1974-78, Medaglia d'oro olimpica a Roma nel 1960.

Muhammad Ali (nome che ha adottato dopo essersi convertito alla religione islamica) è noto anche per la sua conversione all'Islam e per avere rifiutato di combattere nella Guerra del Vietnam. Affetto dalla Malattia di Parkinson, dopo il suo ritiro dal mondo sportivo Ali si è distinto per le sue azioni umanitarie per le quali è stato candidato come Premio Nobel per la Pace nel 2007.

Lo chiamavano "fastblack" per la sua velocità e il colore della pelle. Ora tutto è diverso e nessuna terapia risulta efficace. La malattia di Parkinson, diagnosticata nel 1984, è l'ultima avversaria anche di Cassius Clay. La causa della malattia? Probabili lesioni celebrali causate da traumi violenti. Scrive Clay nella sua biografia: “I cazzotti ti fanno vibrare il cervello come un diapason”.

Clay è deceduto il 3 giugno 2016, a 74 anni, a Phoenix in Arizona. Nella sua vita ha avuto quattro mogli e 11 figli: nove frutto dei suoi matrimoni e due da relazioni extra coniugali.

 

testimonianze brinYāsser Arafāt (1929-2004) è noto anche con lo pseudonimo di Abū Ammār. Nel 1994 gli venne conferito il premio Nobel per la pace per l'opera di diplomazia compiuta al fine di rappacificare le popolazioni dei Territori Occupati (che Israele considera come contesi) di Cisgiordania e della Striscia di Gaza e garantire al popolo palestinese il riconoscimento del diritto ad uno Stato proprio. Dal 1996 sino alla morte, ha ricoperto la carica di presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP).
[La morte colse il vecchio Arafat, nel quale da tempo si notavano i segni del morbo di Parkinson pag. 1082 … … il corrotto Arafat, tormentato com’era dal Parkinson. pag.596
Da: Robert Fisk “Cronache mediorientali. Il grande inviato di guerra inglese racconta cent’anni di invasioni tragedie tradimenti”, Il Saggiatore, 2006. ]
La constatazione - da parte dei medici – della morte è quella di “morte cerebrale” in seguito ad "accidente cerebrovascolare". Non venne mai chiarita la reale causa della malattia; non venne fatta alcuna autopsia. Il caso della morte di Arafat risulta pertanto ancora aperto.

 

testimonianze brinEugenio Monti (1928- 2003) è stato un bobbista italiano.
Coraggioso e non sempre fortunato, è uno degli atleti più titolati nella storia di questa disciplina con 9 medaglie d'oro ai campionati mondiali e 6 medaglie olimpiche, ma rimane nella storia anche per un episodio di lealtà sportiva avvenuto alle Olimpiadi di Innsbruck del 1964, che ne fece il primo atleta della storia a ricevere la medaglia Pierre de Coubertin. Gianni Brera lo soprannominò "Rosso Volante". Colpito da numerose traversie (la separazione dalla moglie, la partenza della figlia per gli Stati Uniti, la morte del figlio per overdose), affetto dalla malattia di Parkinson, il 30 novembre 2003 si sparò un colpo di pistola alla testa; trasportato all'ospedale di Belluno, morì il giorno successivo

 

testimonianze brinDonna Marella Caracciolo di Castagneto (1927 – 2019) di famiglia dell’aristocrazia napoletana, è stata sposa di Giovanni Agnelli; matrimonio il 19 novembre 1953 in Francia, nel castello di Osthoffen piccolo villaggio sul Vosgi, sono stati la “coppia regnante” del Dopoguerra.
Madre di Edoardo e Margherita, intraprese la carriera di designer di alta moda nel 1973 realizzando disegni per stoffe d’arredamento per importanti fabbriche italiane, svizzere, francesi ed americane. Ho coltivato il mio giardino è il titolo del libro pubblicato da Adelphi nel quale Marella racconta la sua aristocratica e spensierata giovinezza.
Marella (qui ritratta in un'opera di Richard Avedon) affrontò con grande dignità la malattia di Parkinson con la quale conviveva con dignità e serenità. Ultimamente era alimentata artificialmente, e viene ricordata (da chi l’ha incontrata) in uno stato d’animo sereno, un tratto gentile, non rassegnato. Per la morte di ”Donna Marella” è stato proclamato, il giorno dei funerali, il lutto cittadino a Villar Perosa, paese originario degli Agnelli.
Nell’ottobre 2000 Donna Marella è stata insignita del titolo di “Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.

 

testimonianze brinCarlo Maria Martini (1927-2012) viene eletto (1979) Arcivescovo di Milano dal Papa Wojtyla e (1983) cardinale.
Crede molto nell'importanza del Pensiero Positivo, in tutti gli aspetti della vita ed in particolare in quelle forme di apatia, demotivazione o depressione e nelle malattie che tendono a far perdere il coraggio di agire.
Considerava la malattia come "l'inquilino abusivo e scomodo". "Vivere il Parkinson non come una malattia, ma come un handicap. Perché le malattie o si possono curare o ti portano alla morte, mentre il Parkinson non ha né l'una né l'altra caratteristica. Scopri col tempo che la malattia è una benedizione, perché ti insegna a vivere la vita da una prospettiva diversa" [testimonianza di don Vittorio Marelli, parkinsoniano, coadiutore parrocchia dell'Annunciazione di Affori. In Corsera del 31 ago. 2013, cronaca Milano, p. 5]
Grande Arcivescovo di Milano nel difficile periodo del terrorismo. Tenace promotore della Cattedra dei non credenti, raffinato teologo, aristocratico ed apparentemente freddo, ha parlato al cuore di tutti, non solo dei fedeli. Muore il 31 agosto 2012 a Gallarate presso la casa dei Gesuiti e le spoglie riposano nel Duomo di Milano.
Per 17 anni ha convissuto con il Parkinson. Negli ultimi tempi – a seguito di una marcata disfagia - le sue parole erano ridotte ad un soffio quasi impercettibile, che il suo assistente don Domenico Modena decifrava.

 

testimonianze brinPierantonio Mirko Tremaglia nasce a Bergamo (1926 – 2011).
All'età di 17 anni aderisce alla Repubblica Sociale Italiana.
Nel 1968 istituisce i "Comitati Tricolori per gli Italiani nel Mondo", allo scopo di difendere gli interessi in patria della diaspora italiana e guadagnarne il diritto di voto.
Eletto alla Camera per la prima volta nel 1972, ha ricoperto la carica di Ministro per gli Italiani nel mondo nei governi Berlusconi II e III.
La legge che porta il suo nome (Legge 459 del 27 dicembre 2001) è il risultato dell'impegno di Mirko Tremaglia per cambiare le modalità relative all'esercizio del diritto di voto degli italiani che vivono all'estero:
Afflitto da tempo dal morbo di Parkinson, muore a Bergamo all'età di 85 anni.

 

testimonianze brinGeorge Herbert Walker Bush (1924 - 2018) è un uomo politico che ha servito come il 41 ° Presidente degli Stati Uniti (1989-1993). Un repubblicano, in precedenza ha lavorato come membro del Congresso, ambasciatore alle Nazioni Unite (1971 – 73) e direttore della Central Intelligence. Durante il suo mandato, Bush ha condotto – fra l’altro - la "guerra alla droga”.
Bush si mosse cautamente di fronte allo sgretolarsi dell'URSS e fu un forte sostenitore dell'intervento in Iraq.
A partire dalla primavera del 1991 Bush vide precipitare la sua popolarità a causa della crisi economica che non fu capace di fronteggiare; aumentò le tasse, rompendo la sua celebre e solenne dichiarazione elettorale «read my lips: no new taxes».
Ama il paracadutismo (è stato il più giovane aviatore – a 18 anni - nella storia della United States Navy) e ha fatto scalpore il suo lancio dell'11 novembre 2007, all'età di ottantatré anni. Il 12 giugno 2014, in occasione del suo novantesimo compleanno, ha compiuto un nuovo lancio assistito dalla moglie e dal figlio George W. Bush Junior (43°Presidente degli Stati Uniti).
Da diversi anni soffre del morbo di Parkinson, che lo costringe su una sedia a rotelle.

 

testimonianze brinCharles M. Schulz, (1922 – 2000) fumettista, dalla sua penna sono nati tutti i Peanuts, da Charlie Brown fino a Lucy, Linus e Piperita Patty.

I Peanuts hanno raggiunto un successo incredibile, tanto da essere tradotti in 21 lingue sparse per 75 diversi paesi del mondo.

I fumetti di Schulz hanno accompagnato intere generazioni di lettori (nel mondo se ne contano almeno 350 milioni). E in tutte le sue 18mila strisce, il fumettista originario di Minneapolis riversava tutta la propria vita, insieme ai sogni, le passioni e le delusioni.

testimonianze schulz2Una curiosità: alle superiori gli furono rifiutati dei disegni da pubblicare sullo yearbook della scuola.
La malattia di Parkinson lo aveva costretto a ridurre le sue tavole giornaliere da quattro a tre a partire dal 29 febbraio 1988.

 

testimonianze brinLuigi Giussani (1922 - 2005) sacerdote e teologo, ha fondato il movimento Gioventù Studentesca (MS) e, nel 1969, Comunione e Liberazione (CL).
Fu nominato Monsignore da Giovanni Paolo II, nel 1983, con il titolo di Prelato d'onore di Sua Santità.
Don Giussani (don Giù) ha conservato la centralità di Cristo e proprio così ha aiutato con le opere sociali l'umanità. Giovani di oltre settanta paesi lo hanno seguito nel suo cammino. Nel 2012 è iniziato l'iter canonico per la "Causa di beatificazione e canonizzazione". L'iter è lungo: dopo il via libera dell'arcivescovo (Angelo Scola) viene istituito il Tribunale diocesano che - con una apposita Commissione di storici e teologi - ascolterà i testimoni convocati dalla postulante (Chiara Minelli) La causa è trasferita poi alla Congregazione dei Santi a Roma. La documentazione raccolta e vagliata passa nelle mani del Papa.
La MdP gli creò problemi di fonazione e di deambulazione. Parlare in pubblico - dapprima da lui considerato una missione - divenne sofferenza.

 

testimonianze brinIl santo Giovanni Paolo II (Papa Karol Jòzef Wojtyla) (1920-2005) primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi dell'olandese Adriano VI (1522 - 1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco, e slavo in genere, della storia. I suoi oltre 100 viaggi in tutto il mondo videro la parte-cipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi a carattere religioso). Il 14 marzo 2004 il suo pontificato superò quello di Leone XIII come terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).
Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!

 

testimonianze brinCarlo Azeglio Ciampi (1920 – 2016) consegue la laurea in Lettere e il diploma della Scuola Normale di Pisa. E’ stato per 14 anni Governatore della Banca d’Italia e Presidente del Consiglio dei Ministri (1993-1994)
Decimo presidente della Repubblica italiana, dal1999 al 2006, è stato uno dei presidenti più amati dagli italiani. In quanto Presidente emerito della Repubblica, è stato Senatore di diritto e a vita. È morto in una clinica romana dopo la lunga malattia del Parkinson; a darne notizia il Quirinale.

 

testimonianze brinLeonid Brežnev (1906 – 1982) politico sovietico, è stato l'effettivo capo assoluto dell'Unione Sovietica dal 1964 al 1982. Fu segretario generale del Partito comunista dell'Unione Sovietica dal 1964 al 1982, e due volte a capo del Praesidium del Soviet supremo.

La sua morte aprì il lento ma costante percorso di liberalizzazione delle strutture dell'URSS.

La sua gestione interna si caratterizzò per il mantenimento dei tradizionali equilibrî della società sovietica, che, nonostante un tasso di crescita economica piuttosto elevato, continuò a presentare alcuni gravi problemi di fondo (agricoltura, inefficienze produttive e distributive, pesantezza burocratica, ecc.); sul piano internazionale il suo tentativo di riaffermare il ruolo egemone dell'URSS nel mondo socialista si scontrò con la crescente autonomia dei partiti eurocomunisti e aggravò i contrasti con la Cina.

 

testimonianze brinDeng Xiaoping, (1904-1997) È stato il pioniere della riforma economica cinese e l' artefice del "socialismo con caratteristiche cinesi", teoria che mirava a giustificare la transizione dall'economia pianificata, ad un'economia aperta al mercato, ma comunque supervisionata dallo stato nelle prospettive macroeconomiche.

Sotto il suo controllo la Cina divenne una delle economie dalla crescita più rapida, senza che il partito perdesse il controllo del paese.

 

testimonianze brinSalvador Domingo Felipe Jacinto Dalí Domènech, marchese di Púbol (1904–1989), è stato un pittore, scultore, scrittore, cineasta e designer spagnolo. Dalí fu un uomo dotato di una grande immaginazione ma con il vezzo di assumere atteggiamenti stravaganti per attirare l'attenzione su di sé. Le notizie sono contraddittorie: sembra che la malattia sia esordita verso il 1980, forse per causa di un cocktail di medicine che doveva essere somministrato alla moglie Gala, colpita da demenza senile, e che invece fu dato erroneamente all’artista con un danno del Sistema Nervoso; si sarebbe quindi trattato di un Parkinsonismo iatrogeno (indotto da farmaci).

 

testimonianze brinIl chimico Giulio Natta, (1903-1979) professore incaricato di chimica analitica al Politecnico (1925-1932), divenne direttore dell'istituto di chimica generale all'Università di Pavia, dove rimase fino al 1935, quando venne chiamato a ricoprire la cattedra di chimica fisica dell’Università La Sapienza di Roma. Nel 1937 ricoprì la cattedra di chimica industriale al Politecnico di Torino. È stato insignito del premio Nobel per la chimica nel 1963, per la messa a punto di catalizzatori stereospecifici per la polimerizzazione stereochimica selettiva delle alfa-olefine, in particolare per la realizzazione del polipropilene isotattico. Contribuì a creare l'industria petrolchimica in Italia. L'invenzione scientificamente e tecnologicamente più importante realizzata da Natta (e commercializzata da Montecatini) fu il polipropilene isotattico noto al grande pubblico col nome di Moplen.

 

testimonianze brinMaoXeTung, (1893-1976) è stato un rivoluzionario e politico cinese. A Mao vengono attribuiti: la creazione di una Cina unificata e libera dalla dominazione straniera, l'invasione del Tibet, l'uso sistematico della repressione e dei lavori forzati, lo sterminio di milioni di contadini nella riforma agraria del 1951, la carestia del 1958-1961 e la violenza della Rivoluzione Culturale. Mao era comunemente noto in Cina come il "Quattro volte grande": "Grande Maestro, Grande Capo, Grande Comandante Supremo, Grande Timoniere”. MaoXeTung era affetto dal Morbo di Parkinson o di un'altra malattia neuro-motoria, come afferma il dottor Li Zhisui, che sostenne di essere stato il suo medico. Le notizie circa la sua malattia sono molto scarse; sembra comunque che si possa affermare che essa sia comparsa negli ultimi 7-8 anni della sua vita ed era già evidente nell’incontro che Mao Tse Tung ebbe con Richard Nixon nel 1972.

 

testimonianze brin

Francisco Paulino Hermenegildo Teódulo Franco y Bahamonde Salgado Pardo de Andrade, solitamente abbreviato in Francisco Franco (1892–1975) e conosciuto anche come il Generalísimo Franco o il Caudillo de España Fu l'instauratore, in Spagna, di un regime dittatoriale noto come franchismo.
Franco in vecchiaia soffrì della malattia di Parkinson, che lo accompagnò fino alla morte

 

testimonianze brinIl dittatore Adolf Hitler, (1889-1945) è stato un politico austriaco naturalizzato tedesco, Cancelliere del Reich dal 1933 e Führer della Germania dal 1934 al 1945. Hitler conquistò il potere cavalcando lo scontento e l'orgoglio ferito del popolo tedesco, a causa della sconfitta nella prima guerra mondiale e della grave crisi economica che affliggeva la Repubblica di Weimar. Responsabile della morte di milioni di persone, Hitler fu fautore di una politica di discriminazione e sterminio che colpì vari gruppi etnici, politici e sociali (rom, popolazioni slave, minoranze religiose, omosessuali, prigionieri di guerra, comunisti, oppositori politici, disabili mentali) e in particolar modo gli ebrei. Hitler soffriva di sindrome del colon irritabile, lesioni cutanee, battito cardiaco irregolare, sclerosi coronarica, morbo di Parkinson (BBC News) e sifilide.
Gerstenbrand e Karamat che ascrivono l’inizio della malattia di Adolf Hitler nel 1945, mentre il neurologo americano Abraham Lieberman afferma che Hitler cominciò ad avere i primi segni di malattia intorno al 1938.

Nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori statunitensi svela come Hitler fosse affetto dal Parkinson: è questa la vera causa della sua sconfitta? (Pubblicato il Sun, 20 Aug 2017)
Il clamoroso studio è stato condotto da un gruppo di neurologi dell'Università di Pittsburgh - L'autore dello studio, è Raghav Gupta.
Altri sostengono la tesi opposta e rifiutano l’abbinamento fra malattia e brutalità del paziente,
La malattia in questione, pur gravemente lesiva per il cervello oltre che per il fisico delle persone affette, non prevede affatto che il soggetto diventi brutale e cinico.

 

testimonianze brin

 

Charlie Chaplin (1889 - 1977) detto Charlot in Francia e in Italia, fu registra e attore cinematografico.

Secondo lo scrittore Francois Nourissier era affetto della MdP.

 

testimonianze brin

Il 33° Presidente degli Stati Unita d’America Harry S. Truman, (1884-1972). Salì al potere in un momento critico, nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale: si trovò così ad affrontare subito il grave problema se utilizzare la bomba atomica nella guerra.

Spettò a lui quindi la grave responsabilità di sganciare la prima bomba atomica su Hiroshima, il 6 agosto 1945, e il 9 la seconda su Nagasaki.

 

 

testimonianze brinFranklin Delano Roosevelt(1882 - 1945) Unico presidente eletto per più di due mandati consecutivi, fu il 32° presidente USA. La sua fama è dovuta al radicale programma di riforme economiche e sociali (New Deal) Coinvolse gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale e promosse la costruzione della bomba atomica. Nel febbraio 1945 partecipò, assieme a Stalin e Churchill alla conferenza di Yalta ove si decise l'assetto politico mondiale del dopoguerra.
Taluni inseriscono Roosevelt fra i parkinsoniani famosi, forse perché aveva seri problemi di movimento ed usava spesso la sedia a rotelle in privato. In effetti Roosevelt fu affetto da probabile sindrome di Guillain-Barré (una malattia auto-immune del sistema nervoso periferico).
Il forte dibattito sulla malattia di Roosevelt non si è mai concluso.

 

testimonianze brinIl Generale Douglas Mc Arthur, (1880-1964) personalità di grande prestigio e autorità delle forze armate americane del ventesimo secolo. Non privo di difetti di carattere e dotato di una personalità possente ma a volte eccessivamente egocentrica, rimane un personaggio controverso. Gli storici hanno ipotizzato che MacArthur avesse la malattia di Parkinson (PD), e che questo potesse aver influenzato il suo comando militare. Ci sono poche prove per sostenere o confutare questa ipotesi.
Da uno studio effettuato in USA si può concludere che MacArthur aveva un tremore essenziale sempre più evidente nel periodo post-militare. Non c'erano prove che suggeriscono che avesse una diagnosi di PD.

 

testimonianze brinTiziano Vecellio (1480/1485 – 1576) nacque a Pieve di Cadore, cittadina dolomitica ai confini dei domini della Serenissima, dal casato Vecellio, famiglia nota e agiata.

Artista innovatore e poliedrico, maestro con Giorgione del colore tonale, Tiziano Vecellio; usò la forza espressiva del colore materico.

Tiziano cominciò a risentire il peso dell'età e le sue mani, che tanto avevano ostentato fermezza e precisione, iniziarono a rivelare mancanza di sicurezza e tremolio. Si potrebbe pensare ad un Parkinson, oppure ad un deficit di irrorazione cerebrale, ma a tal proposito non abbiamo documentazioni certe, (l'unica certezza è che morì di peste nel 1576, insieme al figlio Orazio).

 

testimonianze brinLeonardo di ser Piero da Vinci (1452 1519) è stato un pittore, ingegnere e scienziato italiano. Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento. Si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista e, in generale, progettista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell'umanità. Studiò la MdP osservando persone che lo circondavano ed annotando su un libricino di appunti vedrete ... ... coloro che ... ... hanno la loro testa o le mani tremolanti senza il controllo dell’anima; anima che non ostante tutte le sue forze non può evitare che queste parti tremino.
Negli ultimi anni di vita, Leonardo non era in grado di dipingere in quanto non aveva il controllo del movimento dalle mani.

 

 

Nota: Informazioni elaborate e tratte prevalentemente da Wikipedia.
Un esaustivo elenco di parkinsoniani famosi a livello internazionale, si trova en.wikipedia.org

 

 

Storia del Parkinson

 

Se avesse firmato il suo lavoro più noto con lo pseudonimo utilizzato per i suoi articoli scritti come attivista politico, anche la malattia neurodegenerativa di cui per primo descrisse i sintomi si chiamerebbe morbo di Old Hubert, invece che di Parkinson.

 

MrParkinsonPrima ancora che un medico, infatti, James Parkinson (1755-1824) era stato un feroce critico del governo e un fervente sostenitore dei diritti del popolo nelle cause sociali, inneggiando per esempio al suffragio universale.
Eppure, più che ritrovarlo nei libri di storia, il suo nome campeggia nei
testi di medicina (e di geologia, a onor del vero).


James Parkinson era un medico, così come era stato prima di lui anche suo padre, da cui aveva ereditato lo studio in Hoxton Square, a Londra. Durante la sua carriera ebbe modo di studiare le malattie mentali, la gotta e l’appendicite (suo fu il primo caso noto della malattia e la descrizione della peritonite come causa di morte). Ma soprattutto, Parkinson identificò per primo i sintomi di una paralisi agitante, come la chiamava lui stesso, che illustrò nel libro An essay on the shaking Palsy del 1817.

 

Quello che il medico londinese aveva potuto capire della malattia (sommariamente descritta già nel 175 dopo Cristo dal medico Galeno) era frutto dell’osservazione di un piccolo campione di persone, sei in tutto. Alcuni erano suoi pazienti, altri erano semplicemente persone che frequentavano il suo quartiere e che dunque aveva modo di incontrare più volte. In realtà solo uno di loro era stato visitato da Parkinson, abbastanza però da permettergli di descrivere nel dettaglio i sintomi tipici della malattia: tremore, lentezza nei movimenti, perdita di forza muscolare.

 

Malgrado il primato, però, il lavoro di Parkinson rimase sconosciuto a lungo. Venne riscoperto molto dopo la sua morte, avvenuta il 21 dicembre 1824, con Jean Martin Charcot, il medico francese che alla fine del Diciannovesimo secolo si riferì alla patologia descritta dal collega inglese come a “la maladie de Parkinson“, aggiungendo tra i sintomi caratteristici anche la rigidità muscolare. Solo intorno agli anni Sessanta del secolo scorso, però, gli scienziati riuscirono a collegare le anomalie riscontrate nei pazienti a un deficit nella produzione di dopamina (un neurotrasmettitore) a livello cerebrale.


Se oggi Parkinson è famoso come il medico che ha prestato il nome alla malattia neurodegenerativa, i suoi contemporanei lo conoscevano soprattutto come geologo. Da sempre, accanto alla professione di dottore, aveva infatti coltivato l’hobby di collezionare fossili, alla ricerca di testimoni del mondo passato, cercando di coinvolgere nella sua passione anche i figli e gli amici. Divenuto un esperto del settore, contribuì alla nascita della British Geological Society e mise per iscritto i suoi studi sui fossili (famosi sono i volumi della serie Organic Remains of a Former World). Così bravo e appassionato che, in suo onore, porta il suo nome anche un ammonite (un mollusco ormai estinto): la Parkinsonia parkinsoni.


Da un articolo di WIRED.IT

 

 

Se avesse firmato il suo lavoro più noto con lo pseudonimo utilizzato per i suoi articoli scritti come attivista politico, anche la malattia neurodegenerativa di cui per primo descrisse i sintomi si chiamerebbe morbo di Old Hubert, invece che di Parkinson. Prima ancora che un medico, infatti, James Parkinson (1755-1824) era stato un feroce critico del governo e un fervente sostenitore dei diritti del popolo nelle cause sociali, inneggiando per esempio al suffragio universale. Eppure, più che ritrovarlo nei libri di storia, il suo nome campeggia nei testi di medicina (e di geologia, a onor del vero).
James Parkinson era un medico, così come era stato prima di lui anche suo padre, da cui aveva ereditato lo studio in Hoxton Square, a Londra. Durante la sua carriera ebbe modo di studiare le malattie mentali, la gotta e l’appendicite (suo fu il primo caso noto della malattia e la descrizione della peritonite come causa di morte). Ma soprattutto, Parkinson identificò per primo i sintomi di una paralisi agitante, come la chiamava lui stesso, che illustrò nel libro An essay on the shaking Palsy del 1817.
Quello che il medico londinese aveva potuto capire della malattia (sommariamente descritta già nel 175 dopo Cristo dal medico Galeno) era frutto dell’osservazione di un piccolo campione di persone, sei in tutto. Alcuni erano suoi pazienti, altri erano semplicemente persone che frequentavano il suo quartiere e che dunque aveva modo di incontrare più volte. In realtà solo uno di loro era stato visitato da Parkinson, abbastanza però da permettergli di descrivere nel dettaglio i sintomi tipici della malattia: tremore, lentezza nei movimenti, perdita di forza muscolare.
Malgrado il primato, però, il lavoro di Parkinson rimase sconosciuto a lungo. Venne riscoperto molto dopo la sua morte, avvenuta il 21 dicembre 1824, con Jean Martin Charcot, il medico francese che alla fine del Diciannovesimo secolo si riferì alla patologia descritta dal collega inglese come a “la maladie de Parkinson“, aggiungendo tra i sintomi caratteristici anche la rigidità muscolare. Solo intorno agli anni Sessanta del secolo scorso, però, gli scienziati riuscirono a collegare le anomalie riscontrate nei pazienti a un deficit nella produzione di dopamina (un neurotrasmettitore) a livello cerebrale.
Se oggi Parkinson è famoso come il medico che ha prestato il nome alla malattia neurodegenerativa, i suoi contemporanei lo conoscevano soprattutto come geologo. Da sempre, accanto alla professione di dottore, aveva infatti coltivato l’hobby di collezionare fossili, alla ricerca di testimoni del mondo passato, cercando di coinvolgere nella sua passione anche i figli e gli amici. Divenuto un esperto del settore, contribuì alla nascita della British Geological Society e mise per iscritto i suoi studi sui fossili (famosi sono i volumi della serie Organic Remains of a Former World). Così bravo e appassionato che, in suo onore, porta il suo nome anche un ammonite (un mollusco ormai estinto): la Parkinsonia parkinsoni.
Da un articolo di WIRED.IT
http://daily.wired.it/news/scienza/2011/12/21/morbo-di-parkinson-geologo-fossili-16793.html
http://parkinsonitalia.wordpress.com/2011/12/23/187-anni-fa-moriva-james-parkinson-attivista-politico-geologo-e-anche-medico/