Storie scritte da noi

La storia di Lionella

 

testimonianze lionella

La prima volta che andai dalla neurologa, sollecitata in primis da un’amica medico, ma con esperienza diretta (avendo un marito affetto da Parkinson) e poi dal mio medico che mi diagnosticò una forma parkinsoniana, non ero molto preparata sul futuro che mi si prospettava.

Fortunatamente sia il mio medico di base che la neurologa si sono dimostrati ottimi medici soprattutto sotto l’aspetto umano; il che vuol dire essere avvantaggiati rispetto ad altri pazienti che spesso trovano medici di buon livello ma che non li fanno sentire a proprio agio.

Per me il rapporto con il medico deve essere come quello con il confessore pronto ad ascoltarti e a cercare di risolvere le tue ansie.

Dicevo che: la prima volta che andai dalla neurologa mi fece scrivere una frase che avrei dovuto riscrivere in occasione delle visite successive. “Scriva Oggi è una bella giornata di primavera” disse con tono imperativo. Io guardai fuori dalla finestra e, le nuvole che mi avevano accompagnato fino all’ambulatorio non si erano mosse, pronte a tenermi compagnia durante il ritorno a casa.

“Non posso scrivere Oggi è una brutta giornata d’autunno?” replicai. “No, mi scriva Oggi è una bella giornata di primavera” Ma perché…una frase vale l’altra – pensai - se serve solo, durante lo sviluppo della patologia, a stabilirne l’andamento. MA MI SBAGLIAVO!

L’ottimismo è fondamentale per non cadere in depressione, la socializzazione è un toccasana per la nostra salute, anche se, chi non ti conosce ancora e non conosce il Parkinson, spesso ti guarda e si arrovella a pensare quale sia il tuo problema. Per quello io scopro subito le carte per evitare l’imbarazzo da ambedue le parti. Ma ognuno ha il suo carattere e sa come comportarsi.

Quando la mia amica mi ha suggerito l’opportunità di partecipare alle attività dell’APM dovevo pensarci; ambiente nuovo, persone nuove con handicap come me…chissà che allegria!

INVECE NO. Ci ho messo poco a trovarmi a mio agio con i miei “simili” come li chiamo io. C’è un’aria di allegria, di autoironia, di complicità che non sempre si riesce a trovare nemmeno nei famosi club altolocati. In poche parole persone intelligenti a cominciare dagli addetti ai lavori molto professionali ma, al contempo, semplici e disponibili.

IN CONCLUSIONE ho capito che pensare positivo come: “Oggi è una bella giornata di primavera”, anche quando c’è la tormenta, cercando di resistere, perseverare e combattere è solo un vantaggio. GRAZIE alla mia neurologa e a tutte le persone che ci stanno vicine senza farci pesare la loro fatica e le loro preoccupazioni.